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Di demagogia si può “morire”…

È allarme prezzi in Italia

I rincari di carburanti, gas ed elettricità stanno facendo correre l’inflazione nel nostro Paese. Secondo le stime di Bankitalia l’Italia, quest’anno, potrebbe subire un raddoppio del tasso di inflazione entro la prossima primavera sfiorando un aumento del 3% mentre l’Istat conferma la previsione della stangata media che le famiglie italiane subiranno di circa 1.200 euro annue.

Un rischio enorme per la ripresa economica futura ma un problema serio già oggi per famiglie ed imprese che si trovano alle prese con prezzi di beni di prima necessità che salgono sempre più e un caro bollette che per tanti sta diventando insostenibile. 

Il governo ha stanziato più di 8 miliardi per contrastare i rialzi, a cui ne va aggiunto un altro per le famiglie in difficoltà. Tante risorse, ma non sufficienti!

Pertanto è giusto mettere in campo altri stanziamenti per aiutare soprattutto le famiglie più fragili e sostenere le imprese, specialmente quelle energivore, perché le imprese sono il fulcro della ripresa economica ed è necessario proteggerle anche per contrastare il fenomeno delle delocalizzazioni.  

Per questo motivo, oltre l’emergenza, il nostro Paese ha la necessità di misure strutturali, di una politica energetica seria che ci consenta di ridurre il più possibile la dipendenza da forniture estere e che punti alla diversificazione delle fonti, da quelle rinnovabili a quella del nucleare di ultima generazione, lasciando da parte ogni forma di demagogia. Perché di demagogia si può “morire”, come i tanti vincoli e divieti imposti in alcune regioni per le energie rinnovabili, ultimamente la Regione Lazio che vieta per un anno la realizzazione sul suo territorio di nuovi impianti eolici o fotovoltaici. Decisione assurda che ha il sapore di mera propaganda politica e non di visione delle necessità. È necessario un veloce cambio di passo altrimenti continueremo a parlare di caro energia mentre “moriremo” di demagogia…con le tasche vuote.

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