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Fringe benefit 3.000 euro fino al 13 gennaio 2023

Il Nuovo bonus 3000 euro contro il caro bollette ha di fatto innalzato il tetto massimo dei benefici esentasse, i cosiddetti fringe benefit, erogabili facoltativamente dalle aziende ai dipendenti per aiutarli a sostenere i costi delle utenze domestiche.

È atteso per il 22 novembre la pubblicazione in Gazzetta, il nuovo fringe bonus approvato dal Governo con il nuovo decreto aiuti quater del 10 novembre 2022, che prevede l’innalzamento della soglia fiscale dagli attuali 600 euro stabiliti dal Governo Draghi a 3000 euro. Si tratta di una misura di welfare aziendale che punta a incrementare gli stipendi dei lavoratori, attraverso il rimborso anche delle bollette (acqua, luce e gas).

Il Nuovo bonus 3000 euro contro il caro bollette ha di fatto innalzato il tetto massimo dei benefici esentasse, i cosiddetti fringe benefit, erogabili facoltativamente dalle aziende ai dipendenti per aiutarli a sostenere i costi delle utenze domestiche. 

Di fatto si tratta di una misura, anche se temporanea, in grado in modo rapido ed efficace di tagliare il «cuneo fiscale», grande spada di Damocle della nostra finanza che ogni Governo deve affrontare quando si trova al cospetto del dossier “lavoro”. 

Tuttavia, c’è da sapere che, il nuovo tetto vale solo per il 2022 ed essendo gestito dalle aziende, queste non solo non hanno alcun obbligo di attivarlo, ma hanno addirittura la libertà di offrirlo solo ad alcuni dipendenti a loro discrezione.

Quindi non è tutto “rosa e fiori”. Infatti, oltre che non essere per tutti anche i tempi stringenti limitano la sua applicazione e fruizione da parte delle aziende e dei dipendenti. A beneficiare dell’innalzamento del beneficio saranno probabilmente le imprese di quei settori che hanno un CCNL che già prevede i fringe benefit (come i metalmeccanici) o quelle che hanno predisposto delle piattaforme con cui permettono ai propri lavoratori di scegliere tra diverse agevolazioni già previste (e per cui sarà evidentemente molto semplice incrementare il tetto del bonus). Per le altre, i tempi sembrano essere davvero troppo stretti e, in ogni caso, difficilmente negoziabili.

Secondo Confindustria, solamente meno di un quinto dei dipendenti, circa 18 milioni, trarrà effettivo beneficio della decisione dell’azienda di accedere effettivamente a tale opportunità di welfare aziendale. Complessivamente, circa 18 milioni di persone.

Quindi il decreto Aiuti quater ha provveduto a incrementare la soglia per l’esenzione fiscale di tali benefici aziendali per tutto l’anno corrente e per i redditi erogati fino al prossimo 13 gennaio 2023. Ora non resta che sperare che la misura straordinaria possa essere prorogata per il prossimo esercizio nella legge di Bilancio.

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