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Il prezzo dinamico verso il risparmio energetico e ottimizzazione dei consumi.

Il prezzo dinamico sarà l’unica implementazione reale di un mercato bilanciato tra fornitore e utente che spinge verso risparmio energetico e ottimizzazione dei consumi.

La questione energetica è all’ordine del giorno in Europa e non solo. La crisi Ucraina con le sanzioni applicate alla Russia, hanno innescato un forte impatto sulle forniture energetiche provenienti da Mosca. Condizione che pone l’Europa in seria difficoltà soprattutto in una fase di ripresa economica post pandemica. Questa situazione di crisi energetica, seppure in modo totalmente differente, ricorda ciò che accade nel 2001 nello Stato della California. In questo caso, il movente della crisi energetica non fu per un conflitto ma una serie, ravvicinata, di eventi come speculazioni di mercato, da parte delle società̀ elettriche, temperature climatiche molto superiori alla media, che richiesero un uso massiccio dei condizionatori e limiti ai prezzi di vendita al pubblico che rischiarono di portare alla bancarotta numerose società di fornitura. Ingredienti ideali per innescare una crisi energetica e come accadde. In quell’evento negli Usa la principale società elettrica privata che aveva speculato il mercato, manipolandolo, la Enron, fallì e diversi suoi dirigenti finirono in prigione per anni. In Europa questo rischio, seppure risibile, potrebbe accadere ma non è questo quello che sta avvenendo.

Le limitate quantità energetiche importate sommate a quelle prodotte internamente in ogni singolo Stato, sono insufficienti al fabbisogno interno innescando così un innalzamento dei prezzi energetici. Famiglie e imprese si sono trovate a sostenere, nel breve termine, costi sempre più alti, spesso al limite della loro sostenibilità economica. Questa condizione ha innescato cambiamenti nei consumi familiari, limitando l’uso del riscaldamento per quanto riguarda il gas, mentre le aziende sono state costrette ad articolare o sospendere le loro attività produttive. Tali condizioni, agevolano una crisi economica interna che, a lungo termine, potrebbe non essere economicamente sostenibile nonostante le agevolazioni messe in campo dagli Stati. L’esempio della crisi energetica californiana potrebbe essere un esempio di come potrebbe cambiare l’atteggiamento degli europei nei confronti dei consumi energetici. Infatti, i californiani, ancora prima di analizzare i problemi e identificare eventuali colpevoli della crisi, si adoperarono nella valutazione delle opzioni per risolvere o mitigare i danni. La prima soluzione introdotta fu il controllo dei carichi (demand-response).

Per evitare blackout più̀ o meno prolungati all’approssimarsi di situazione limite, la California si organizzò ad avvertire in anticipo gli utenti tramite diversi canali di allora quali TV, radio e la protezione civile, lo stop energetico, considerando che venti anni fa internet era agli albori e i social di oggi inesistenti. Alla richiesta gli utenti, famiglie e imprese, disconnettevano per qualche ora i dispositivi non essenziali, evitando così il blackout e come incentivo alla partecipazione ricevevano un compenso dalla società̀ di distribuzione. Questo primo approccio al risparmio energetico, avviò un percorso tra le aziende, ancora oggi valido, di coordinamento del funzionamento degli impianti, dalla climatizzazione alla produzione, in base alla disponibilità̀ momentanea di energia segnalata dalla società̀ elettrica, perché oltre i forti risparmi in bolletta premianti dalle stesse società fornitrici e dallo Stato. Qualcosa di simile sta avvenendo in Italia e in Europa negli ultimi mesi. Infatti, anche qui il controllo dei carichi diventerà̀ una soluzione obbligata, sia per gli alti costi di generazione tradizionale a gas naturale, sia a causa della maggior penetrazione delle fonti rinnovabili, per loro natura aleatorie e non programmabili.

Questo si rifletterà̀ sempre più̀ in prezzi dinamici, che variano ora per ora seguendo la disponibilità̀ e i costi della generazione elettrica. C’è sovrapproduzione di energia rinnovabile? Il prezzo del kWh scende, si legge via internet, se conviene si possono attivare manualmente o automaticamente apparecchi energivori. È buio, freddo e la domanda complessiva di elettricità̀ è molto elevata? Il prezzo sale, l’utente è informato e rimanda l’accensione del forno, della lavatrice o di un impianto industriale. I blackout saranno programmati in anticipo e così potranno venire mitigati. Questo sta avvenendo in questi giorni con il piano previsto dal regolamento europeo approvato nel luglio scorso. Il regolamento prevede la riduzione volontaria dei consumi energetici da parte di ogni Stato membro del 15 per cento, tra il primo agosto 2022 e il 31 marzo 2023. Questo ricade soprattutto verso le industrie energivore come acciaierie, cartiere, cementifici, che saranno avvertite con 48 ore di anticipo per uno stop di 72 ore delle forniture di gas ed energia elettrica. Eventi che potranno essere ripetibili nell’arco di quadrimestre dicembre-marzo 23 e che porteranno sconti in bolletta del 40%. Una condizione che apre uno scenario futuro che ci riguarderà tutti, non solo le aziende. Infatti, immaginiamo se in un certo istante non sarà̀ disponibile metà dell’energia per coprire utenze domestiche. Sarà meglio togliere del tutto la corrente a metà delle famiglie e delle imprese oppure ridurre per tutti la soglia di consumo della metà, a casa da 3 kW a 1,5 kW? Con i nuovi contatori elettronici installati nelle utenze domestiche questo si potrebbe già fare. Infatti, la soglia viene controllata a distanza e nel caso fosse applicata dovremmo rinunciare, temporaneamente, alla lavatrice o alla ricarica dell’auto elettrica, ma potremmo continuare a usufruire dell’illuminazione, del computer, del microonde che continuerebbero a funzionare.

Un cambiamento dei comportamenti che influirà sui prezzi energetici. Difatti, il prezzo dell’elettricità̀ sarà legato a quello variabile sui mercati che è l’unico che responsabilizza e coinvolge davvero l’utente. Quindi se finora la cosiddetta concorrenza, si è giocata su prezzi fissati in anticipo dai fornitori e basata sull’accesso a risorse con prezzi prevedibili, con strumenti finanziari per coprire i rischi di variazioni impreviste ma pur sempre limitate, tutto questo scomparirà rapidamente perché anche l’utenza domestica potrà diventare “attiva” (Direttiva UE 2019/944), gestendo il proprio consumo grazie a prezzi dinamici. Quindi nel imminente futuro, piccole utenze domestiche e aziende, avranno la possibilità di accedere alle misure istantanee del proprio contatore e al prezzo orario dell’energia elettrica con semplici ed accessibili applicazione PC, Smartphone o contatori di facilissima lettura, senza più filtri! Gli utenti così saranno liberi di accedere a tutte le informazioni utili che lo riguardano e liberi da “lacci e lacciuoli” che oggi le aziende fornitrici nascondono tra le righe dei loro contratti. Quindi un imminente futuro nel risparmio energetico di consumi e costi sta arrivando, ma non grazie a lungimiranti politiche energetiche governative, ma purtroppo “grazie” a Putin…  

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