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Politiche industriali, primo tavolo di confronto

Sviluppare una politica industriale che serve al sistema Italia, per rilanciare produzione e lavoro nei nuovi scenari globali. Un lavoro di squadra assolutamente necessario

Si è svolto a Palazzo Piacentini, alla presenza del Ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, e dei Sottosegretari Fausta Bergamotto e Massimo Bitonci, il primo incontro per fare il punto sulle politiche industriali del nostro Paese.

In rappresentanza della Confsal ha partecipato all’incontro il vice segretario Roberto Di Maulo. Nel corso della riunione, il Ministro Urso ha delineato la necessità che l’Europa vari un grande piano di politica industriale, in grado di concorrere efficacemente con quello promulgato dall’amministrazione Biden negli Usa, che prevede 1800 miliardi di dollari a sostegno delle imprese, e con quello cinese, 850 miliardi di dollari solo per l’industria dei microchip. Per questo, nelle prossime settimane, l’Italia parteciperà al prossimo Consiglio d’Europa, previsto per il 9 e 10 febbraio, sollecitando tale iniziativa, e subito dopo varerà una Legge Delega volta a riordinare tutto il sistema di incentivi e bonus finora approvato, che risulta essere inefficace e insufficiente per affrontare la transizione ecologica e digitale combattendo l’inflazione ed evitando la recessione. Intervenendo nel dibattito, Di Maulo ha illustrato la posizione della confederazione che, pur giudicando positivamente l’iniziativa del Governo, pone all’attenzione del tavolo alcune esigenze fondamentali:

·         occorre superare le iniziali esitazioni circa il ruolo decisivo dell’Europa in politica economica ed industriale. Non sono sufficienti i fondi Sure e che va mantenuto al PNRR il compito di ammodernare le reti infrastrutturali e di avviare le riforme strutturali;

·         è quindi necessario che l’Europa vari un piano di politica industriale paragonabile a quello messo in campo dall’amministrazione Usa, altrimenti vi è il rischio che investimenti privati già previsti per il nostro Paese (ad esempio la nuova fabbrica di microprocessori della Intel) trovino alla fine conveniente varcare l’Atlantico;

·         è importante che nel frattempo la UE assuma quella decisione fondamentale, e avendo avuta l’esperienza dei ritardi con cui è stata ad esempio affrontata la fase pandemica;

·         è essenziale che l’Italia rifinanzi il piano di Industry 4.0 e il credito d’imposta, misure necessarie per far sì che anche il tessuto della PMI possa usufruire dei benefici come hanno fatto la grande e la media industria negli anni passati;

·         serve infine che sui tre settori fondamentali, ossia Automotive, energia ed infrastrutture, si concentrino da subito le risorse disponibili, per evitare che progressivamente il nostro tessuto manifatturiero vengo depauperato e che migliaia di lavoratori perdano il loro posto di lavoro.

Il ministro Urso, nel concludere la riunione, ha giudicato molto importanti i contributi emersi dal dibattito e riconvocherà le Parti sociali subito a valle del Consiglio d’Europa, allorquando sarà pronto lo schema di massima della Legge Delega sulla politica industriale.

Per il ministro il 2023 sarà l’anno cruciale per realizzare una politica industriale italiana, che sarà in sintonia con la nuova politica europea, assolutamente decisiva per rispondere alla duplice sfida Stati Uniti e Cina. Oltre a questo, sono previsti una serie di Tavoli settoriali, primo quello di Stellantis previsto per il 14 febbraio.

La Confsal, quindi, apprezza questo metodo partecipativo e predisporrà un documento sulla politica industriale per offrire un fattivo contributo al lavoro che sta svolgendo il nuovo Governo su questa materia.

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