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Considerazioni “Assegno unico 2021”

A pensar male non sempre si sbaglia..

Mancano ancora gli emendamenti definitivi per quello che dal mese di luglio 2021 diventerà l’assegno unico per i figli a carico.

Una misura che accorpa tutti tutti i vari bonus esistenti ad oggi: bonus bebe’, bonus nascita, ecc, evidenziando la possibilità di avere 250 euro per ogni bambino. Data la mia nota poca fiducia nei provvedimenti presi fin ora nei confronti del “popolo” sono andato ad approfondire un po’.

Cominciamo con il dire che i fondi stanziati dal governo, ammontano a ben 20 miliardi di euro, ossia tralasciando la somma degli stanziamenti di tutti i precedenti bonus, circa 22 miliardi! Non sono laureato in economia, ma appartengo alla categoria che conosce un unica legge economica: il conto della serva, questo recita che se non ci sono i fondi, da qualche parte si ha necessità di fare taglii!

A determinare il valore dell’assegno ci sarà’ un nuovo indicatore: l’ Isee. Per chi non lo sapesse ancora, l’isee e’ quello strano indicatore che obbliga a dichiarare tutto quello che hai in Italia e all’estero, conti correnti , auto , barche , moto, depositi bancari o postali, il libretto delle formichine (che andava di moda ai miei tempi), se ometti o dimentichi qualcosa di quello che hai in Italia, si va incontro a sanzioni, per quello all’estero invece non essendo tracciabile no!

L’assegno per i figli e’ legato all’ Isee, in modo da garantire una giusta perequazione tra chi possiede di piu’ e chi di meno e vengono completamente eliminate le detrazioni irpef.

Principio nobile direi, se non fosse per il fatto che da simulazioni fatte, per chi e’ lavoratore dipendente e ha una dichiarazione per il nucleo famigliare Isee tra i 30 e i 60 mila euro annui e 2 figli, la rimessa sarebbe di circa 380 euro anno.

Penso che in una famiglia dove lavorano moglie e marito, tranquillamente siamo tra i 30 e i 60 mila euro di Iseee e’ possibile quindi che si presenti una rimessa piuttosto che un guadagno.

Si toglie a chi ha poco per dare a chi a pochissimo. In Italia secondo Istat il 13% della popolazione detiene il 50% della ricchezza!

E allora ci vuole un piano per ridistribuire ricchezza; Non sono questi i provvedimenti che favoriscono l’aumentare del numero delle nascite, in grave decremento in Italia, nemmeno respiro economico che possa dare possibilità’ a qualche famiglia di spendere un po’ di piu’ e quindi permettere di far ripartire un economia, martoriata dalla pandemia.

Si ha necessita’ di una ridistribuzione di ricchezza vera, oppure sperare che quel 13% spenda, e che lo faccia in Italia.

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