A un mese dal varo della prossima legge di Bilancio, c’è ancora distanza, che dovrà essere colmata a breve, tra i partiti della maggioranza per la riforma pensionistica e soprattutto per una soluzione al dopo Quota100 bocciata dall’Europa.
Il nodo principale riguarda principalmente le risorse necessarie per consentire una uscita flessibile dal lavoro a partire dai 63 anni di età.
L’ipotesi di uscita a 63 anni e 39 di contributi implicherebbe un impegno di spesa annuo, a partire dal 2022 e fino al 2024, compreso tra i 2,5 e i 3 miliardi di Euro.
Per superare l’ostacolo economico, è in “cantiere” del tavolo governativo il progetto del Fondo Nazionale per il Prepensionamento che sul principio di Quota 100, erogherebbe una pensione fino a quando il lavoratore non maturerà i requisiti necessari per essere preso in carico dall’Inps, con i criteri di durata di 4 anni e 10 mesi per gli uomini e di 3 anni e 10 mesi per le donne.
Potrebbero beneficiare di questo strumento tutte le imprese in crisi o impegnate nella trasformazione Green o Digitale.
Altra proposta sul tavolo è quella proveniente dal mondo sindacale che prevede l’uscita dal mondo del lavoro a partire dai 62 anni o con 41 di contributi a prescindere dall’età.
Certamente il fattore economico che deve tenere conto dei costi/benefici delle casse dello Stato è fondamentale, ma la trattativa non dovrebbe essere in salita, considerando che la calda estate ha fatto “lievitare” il PIL 2021 intorno al 5,8% e il Trend positivo sembrerebbe continuare anche in autunno.
Ma quali sono le attuali possibilità per andare in pensione oggi.
Le varie alternative a disposizione di coloro che stanno per accedere alla pensione trovandosi prossimi alla maturazione dei requisiti in base alle diverse formule e con gli strumenti utili fino al 31 dicembre 2021 in base al decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 , che ha introdotto alcune novità in merito alle regole per andare in pensione sono in particolare;
Quota 100 (prestazione economica erogata, su domanda, ai lavoratori dipendenti e autonomi che maturano i requisiti prescritti nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2021).
Pensione anticipata (trattamento di pensione che consente ai lavoratori che hanno maturato un determinato requisito contributivo di conseguire l’assegno pensionistico prima di aver compiuto l’età prevista per la pensione di vecchiaia).
Opzione Donna (trattamento pensionistico calcolato secondo le regole del sistema contributivo ed erogato, previa domanda, alle lavoratrici dipendenti e autonome che hanno maturato i requisiti previsti dalla legge entro il 31 dicembre 2020).
Tuttavia, come già detto, è in vista una possibile riforma delle pensioni per il 2022 che dovrebbe, trovare delle soluzioni alternative alla conclusione della sperimentazione della Quota 100, consolidare e prorogare formule tra quelle sopra citate e disponibili, come Opzione Donna e APE Sociale, il tutto per superare lo scalone anagrafico di cinque anni che si verificherà al primo gennaio prossimo per effetto del “ritorno” della legge Fornero.