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Troppe persone ANCORA muoiono sul lavoro ogni anno!

185 Vittime nel primo Trimestre 2021

Soltanto cinque giorni fa, in occasione delle celebrazioni del primo maggio, come sempre si è fermata l’attenzione sulla sicurezza sul posto di lavoro e sul numero ancora troppo alto di vittime sul lavoro, le cosiddette “morti bianche”. E poi….eccoci qua…. ancora a piangere una giovanissima mamma e un giovane padre vittime di gravi infortuni costati loro la vita… Tante troppe persone ancora muoiono sul lavoro ogni anno! Dai dati più recenti forniti dall’ INAIL,nel primo trimestre del 2021 sono stati 185 i morti sul lavoro, 19 in più rispetto ai 166 nei primi tre mesi del 2020, certamente non un buon inizio e soprattutto un campanello di allarme per una maggiore informazione e sorveglianza sui luoghi di lavoro nella formazione e prevenzione sulla sicurezza, soprattutto in un momento di ripresa del mercato. Non a caso, nei rinnovi dei contratti collettivi nazionali, le attività formative rivolte ai lavoratori, nonché alle diverse figure interessate dalla materia della sicurezza e prevenzione sul luogo di lavoro, trovano sempre un ampio spazio di condivisioni tra le parti proprio perché sono ritenute fondamentali. Infatti, la salute e la sicurezza sul lavoro vanno sostenute tramite una cultura della prevenzione che si crea, innanzitutto, con la formazione e l’informazione. Lavoratori e azienda sono attori protagonisti di questa cultura.

Infatti per i lavoratori non sono soltanto i soggetti tutelati ma anche e soprattutto attori attivi perché devono essere consapevoli delle condizioni del proprio ambiente di lavoro, dell’utilizzo dei dispositivi di sicurezza e partecipanti alla valutazione dei rischi e nella prevenzione.

Per le aziende, una buona applicazione di un processo attivo della sicurezza, comporta sicuramente dei costi ma soprattutto porta un miglioramento delle prestazioni e della redditività.

Infatti una buona strategia della politica sulla sicurezza rispetto agli infortuni sul lavoro comporta numerosi vantaggi, per esempio:

  • migliora la produttività grazie a un calo delle assenze;
  • riduce i costi derivanti dagli infortuni;
  • promuove metodi e tecnologie di lavoro più efficienti;

Tuttavia, se i dati INAIL dimostrano che ancora c’è molto da fare, sono i report dell’Istat che illustrano come gli infortuni sul lavoro molto spesso sono generati da fattori come la stanchezza per troppo carico di lavoro, la troppa sicurezza individuale o da irresponsabili e spregiudicate “scelte” aziendali, magari dettate da conti economici che devono “quadrare”.

Sta di fatto che il 2021 dinanzi ad  progresso tecnologico che corre sempre più velocemente, in tema di sicurezza sul lavoro il tempo sembra essersi fermato, ma non si deve fermare l’impegno di ognuno di noi.

Dobbiamo tutti continuare a sostenere la cultura della prevenzione e della salute sui luoghi di lavoro, perché sicuramente potremmo fare la differenza per fare in modo che il lavoro sia lo strumento per realizzare i sogni di tutti i lavoratori e non che si trasformi in un loro, nostro incubo.

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